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martedì 26 marzo 2013

Rosalind Franklin,Watson,Crick e il DNA


Rosalind Franklin
Il chimico John Coulson,la presentò al direttore dei dipartimenti di fisica e biofisica, il professor John Randall che le promise di lavorare nel suo gruppo grazie a una borsa di studio triennale. Lì, secondo il responsabile delle borse di studio, avrebbe lavorato usando la diffrazione dei raggi X per studiare le proteine in soluzione e i cambiamenti strutturali che accompagnano la denaturazione delle proteine stesse. Ammesso che questo cambiamento d’incarico l’avesse preoccupata, Rosalind Franklin non lo diede a vedere. Parigi le aveva fatto bene. Se ne andò a Natale del 1950, dopo essere diventata una esperta sulla struttura del carbone e del carbonio. Si trasferì, quindi, al Wheatstone Physics Laboratory  del King's College di Londra, diretto da Maurice Wilkins.




Il lavoro assiduo e proficuo le permise di partecipare nel giugno del 1951 al secondo congresso di Stoccolma nel quale poté assistere al resoconto di una scoperta trionfale da parte del fisico Pauling: l’ alfa elica, la più importante struttura regolare presente nelle proteine, che permette alle catene di formare degli angoli. Questo incontro la spronò ad effettuare ricerche più approfondite sviluppando immagini sempre più nitide del Dna dalle quali riuscì ad ottenere la sua prima importante scoperta in questo campo: esistevano due forme di Dna. Quando era idratata la fibra diventava lunga e più sottile, bagnata o paracristallina (forma B); quando invece veniva messa a contatto con un agente disidratante, asciutta, cristallina, riprendeva la sua forma iniziale (forma A).
Questo risultato fu essenziale per la grande scoperta che attendeva gli scienziati. La sua abilità nell'allestire i preparati chimici, e nell’analisi ai raggi X, aveva fornito la prima chiara immagine del Dna che John Desmond Bernal definì "tra le più belle fotografie a raggi x di qualsiasi sostanza mai scattate", nella forma che la molecola assume quando si apre per replicarsi. Il lavoro sul DNA fu successivamente diviso tra Franklin e Wilkins: la prima analizzò la forma 'A', mentre il secondo studiò la forma 'B'. Entro la fine del 1951 era stata generalmente accettata al King's College che la forma 'B' del DNA fosse una spirale, ma si dubitava fortemente che la forma 'A' del DNA avesse una struttura ad elica.

I Rapporti Con Watson e Crick
Le scoperte di Rosalind Franklin, a sua insaputa, furono presto rivelate alle persone sbagliate. Wilkins, con il quale aveva praticamente chiuso ogni tipo di rapporto, non si fece problemi a parlare liberamente di tutte le supposizioni e scoperte che la giovane chimico-fisica stava raccogliendo a Crick e Watson. I due cercarono di carpirgli qualche notizia approfittando soprattutto del fatto che per quanto ne sapeva Wilkins nessuno al Cavendish stava lavorando con il Dna. È nel novembre del 1951 che i due del Cavendish diedero vita a un primo modello di Dna tenendo conto dei suggerimenti dati da Wilkins e dalle riflessioni della giovane Rosalind, la quale però fu pronta a rilevare un grossolano errore: dov'era l'acqua? Gli ioni sodio che essi avevano  collocato all’ esterno sarebbero stati inclusi in guaine d In seguito a questo fiasco, cercò di studiare al meglio il Dna e lo poté fare grazie alla foto scattata  chiamata foto numero 51: essa mostrava una vera e propria X, formata da strisce nere simili al manto di una tigre che si irradiavano al centro della periferia. Era una delle immagini più nitide ottenute e mostrava indiscutibilmente un’elica. In base a ciò, all'analisi del riscoperto epistolario della scienziata e sulla base di interviste ai protagonisti della storia della scoperta della struttura del DNA, si è venuta a formare l'ipotesi che fu proprio Franklin la vera scopritrice della morfologia ad elica del DNA.
Nonostante i suoi successi e ai suoi intensi studi sull’interpretazione della forma A del Dna con le funzioni di Patterson, Rosalind Franklin decise nel giugno dello stesso anno di lasciare il King’s per trasferirsi al Birkbeck College, presso il laboratorio di cristallografia del professor Bernal, nel quale avrebbe potuto respirare un’aria migliore rispetto a quella oramai insopportabile del King’s, nel quale Wilkins avrebbe potuto ora lavorare da solo e attribuirsi i meriti di una grande scoperta. Ma un altro scienziato, classe 1901, lavorava alla stessa ricerca, Linus Pauling e faceva sapere di essere oramai arrivato alla soluzione dell’ enigma del Dna. Occorreva fare presto, se si voleva arrivare primi. Fu così che l’intraprendente Watson prese contatti con Wilkins, il quale gli mostrò delle copie di fotografie scattate dalla Franklin (che lui aveva riprodotto di nascosto), in particolare la foto numero 51.
Intanto Rosalind Franklin era sempre più vicina alla soluzione: aveva trovato il modo per spiegare i rapporti di Edwin Chargaff dichiarando che le adenine e le guanine erano intercambiabili così come anche le citosine e le timine. Questa intercambiabilità le fece intuire che per spiegare la specificità biologica del Dna, potessero esistere infinite varietà di sequenze nucleotidiche. Il fatto è che nel corso di due infelici anni, lavorando in completo isolamento, fatta eccezione per Gosling, in un campo per lei ancora nuovo, Rosalind Franklin era giunta a due passi dal trovare la risposta alla domanda scientifica più stimolante del dopoguerra.
E per di più aveva fornito, del tutto inconsapevolmente, tutti i dati essenziali a coloro che ebbero in seguito due brillanti lampi di genio -disponendo in senso antiparallelo catene e paia di basi- e che risolsero il problema. Nel giorno 25 aprile del 1953 fu pubblicato sulla rivista Nature l’ articolo dei due ricercatori del Cavendish Watson e Crick i quali provocarono un evidente scacco matto nei confronti del King’s e dello stesso ‘’amico’’ Wilkins. Oltre a A structure for deoxyribose nucleic acid, comparvero sulla rivista anche altri due articoli: uno di Wilkins e dei suoi collaboratori Stokes e Wilson, e un altro della Franklin e del suo migliore studente Gosling con il quale tre mesi più tardi pubblicò una conferma dell’ elica nella forma in A.

P.s:Watson e Crick dicevano,oltre a non riconoscerle le sue importanti scoperte, che la Franklin era un "cesso"!!


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